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Il tartufo bianco o Tuber Magnatum Pico è il protagonista assoluto delle terre sanminiatesi. Incastonato come un diamante nelle dolci colline di San Miniato, il tartufo è un fungo pregiato con una forma a tubero. Questa dipende dal terreno in cui cresce, un terreno duro e argilloso che gli conferisce una forma storta. Il Cibo dei Re, viene prodotto principalmente nelle campagne pisane, abbracciando più di trenta comuni, ma anche nelle Crete Senesi, nel Casentino e nel Mugello.
Presenta uno strato esterno chiaro, giallo oro e una polpa color nocciola con molte venature. Il tartufo ha dimensioni variabili, dal seme di un fagiolo ad una mela, raramente raggiunge dimensioni più grandi ed emana un odore caratteristico. Regolato da leggi regionali, la sua raccolta è consentita dal 10 settembre al 31 dicembre.
Il tartufo bianco di San Miniato detiene il record mondiale di tartufo più grande mai rinvenuto. È un merito appartenente al secolo scorso ormai, quando, nel 1954 Arturo Gallerini si addentrò nel bosco come ogni mattina in cerca dell’oro bianco e rinvenne un tartufo del peso di due chili e mezzo. Il più grosso mai trovato fu poi donato al presidente degli Stati Uniti Eisenhauer.
È un prodotto che si consuma fresco, poiché la cottura ne sopprime l’aroma. A scaglie sui tagliolini, sopra la tagliata di carne oppure a caduta sui risotti. Inoltre, da quarantadue anni si tiene a San Miniato la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato, che trasforma la città per tutto il mese di novembre in un intreccio di tradizione e buona cucina.