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Quando si pensa alla Toscana, al suo territorio e ai suoi vini automaticamente si pensa al Chianti. Non è infatti un caso se la parola “chianti” è uno dei termini più conosciuti anche fuori dall’Italia. Il Chianti oggi è fra i vini rossi italiani più conosciuti al mondo, da secoli la sua produzione si divide tra Chianti DOCG e Chianti Classico DOCG.
Già agli inizi del 1700 il Chianti è stato il primo vino nella storia ad essere regolamentato. Fu Cosimo III, Granduca di Toscana, ad emanare nel 1731 delle norme che stabilivano i confini della zona di provenienza del Chianti e le modalità per la sua produzione. Nel 1924, un gruppo di produttori vitivinicoli diede vita al Consorzio per la difesa e la tutela del vino Chianti, scegliendo come immagine quella del Gallo Nero, storico simbolo dell’Antica Lega Militare del Chianti.
Nel 1967 il vino Chianti ottenne l’attestazione DOC (Denominazione di Origine Controllata) e nel 1984 l’ambita DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Il vino Chianti DOCG è prodotto nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena con diverse sottozone conosciute come Colli Fiorentini, Rufina, Montalbano, Colli Aretini, Montespertoli, Colline Senesi e Colli Pisani.
Mentre per il vino Chianti DOCG vengono utilizzate uve di Sangiovese per almeno il 75% del totale, seguite dal Canaiolo nero (fino al 10%) e da altri vitigni come il Trebbiano Toscano e la Malvasia (entrambi al 10%), per il Chianti Classico DOCG le uve di Sangiovese devono essere per almeno l’80% del totale dell’uvaggio, è consentito aggiungere anche altri vitigni locali per un massimo del 20%.
Il colore del vino Chianti è un bel rubino intenso e l’odore richiama sentori floreali di mammola e viola, mentre il sapore è asciutto e leggermente tannico. Si sposa bene con le carni arrosto e la selvaggina ed esalta il sapore dei formaggi stagionati e saporiti come ad esempio il pecorino toscano.