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L’Ansonaco, il vino dell’Isola del Giglio, deriva dalle omonime uve coltivate su piccoli vigneti terrazzati a picco sul mare, dove i terreni sono di natura sabbiosa e acida. La tradizione vinicola all’Isola del Giglio ha radici antichissime, l’Ansonaco è citato da Francesco Petrarca e dallo storico Paolo Giovio, che ne parlava già nel lontano 1552.
È prodotto con un 90% di uva autoctona Ansonica, a cui viene aggiunto un 10% di Biancone, Moscatello, Malvasia e Procanico. Quella del Giglio è una viticoltura “eroica” vista la posizione dei vigneti ai quali non si può accedere con mezzi meccanici rendendo tutto il processo, dalla cura della vigna fino alla raccolta delle uve, svolto completamente a mano. La produzione di questo pregiato vino inoltre, vista la morfologia dell’isola, non può essere incrementata, caratteristiche che lo rendono unico e irriproducibile.
Dal colore oro intenso, al naso sprigiona sentori di frutta matura ed erbe della macchia mediterranea, pepe bianco e arancia rossa. Al palato è un vino strutturato caldo e avvolgente che si chiude con un finale citrino; queste proprietà lo hanno reso una delle eccellenze più ricercate dagli appassionati enofili. L’Ansonaco si sposa bene con primi piatti a base di verdure, secondi di pollo e coniglio e con i formaggi.
Per assaggiare l’autentico vino dell’Isola del Giglio, a Giglio Castello diverse cantine permettono di degustarlo o acquistarlo. L’ultimo fine settimana di settembre inoltre viene organizzata la Festa dell’Uva e delle Cantine aperte, appuntamento da non perdere per conoscere il vino Ansonaco.
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