L’amore e la passione per l’arte della tessitura di Claudio Grisolini, ereditata dal padre Gabriele, hanno fatto crescere Tessilnova nel cuore di Stia, luogo dove ha avuto origine il famoso Panno Casentino.
Una parte dei laboratori dell’azienda Tessilnova ha sede nel vecchio lanificio del paese, ora diventato il museo dell’arte della lana, dove il signor Gabriele ha iniziato la sua carriera di tessitore.
I primi scritti risalenti alla lavorazione di questo resistente panno risalgono al 1272, in piena epoca medievale, un “panno rusticale”, così come veniva chiamato, indossato da chi, costretto a vivere all’aperto, doveva proteggersi dal clima rigido e dalle intemperie. Nell’Ottocento il panno Casentino divenne un tessuto apprezzato da nobili e personaggi illustri come il barone Bettino Ricasoli, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini.
Nei tradizionali colori arancione e verde, il panno casentino è il frutto di un’elaborata ed attenta lavorazione, ben 13 sono le fasi di rifinitura. La procedura della foratura permette l’infeltrimento della lana che compatta e rende più chiuso il tessuto, poi si passa alla garzatura, una macchina “graffia” la superficie per tirare fuori il pelo. Il passaggio finale della ratinatura dona al panno il classico aspetto “a ricciolo” e crea un doppio strato che permette al tessuto un perfetto isolamento termico ed una efficiente impermeabilità, mantenendo però al tempo stesso la traspirazione della pelle.
La lavorazione di questa stoffa in pura lana, soffice e vaporosa viene fatta ancora oggi in modo totalmente artigianale, le tecniche e le antiche conoscenze si sono unite alle tecnologie più recenti per dare vita ad un simbolo della Vallata Casentinese, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo.
Claudio Grisolini ha un sogno: ricreare la pastorizia nella valle del Casentino, attività molto fiorente fino alla metà del Novecento. Oggi infatti la lana viene acquistata all’estero, in quanto gli ovini presenti nella vallata sono ottimi per la lavorazione dei prodotti caseari ma non per la lana. L’obbiettivo di Grisolini riflette la necessità di promuovere lo sviluppo economico del Casentino, coniugando così due sistemi produttivi, l’allevamento delle pecore e la lavorazione del panno, che caratterizzano l’identità storica del territorio. La manualità e l’attaccamento alle radici sono i valori fondanti dell’azienda Tessilnova.
Dalla metà dell’Ottocento il panno casentino viene utilizzato anche nelle forniture dei militari dell’esercito di Casa Savoia. La prova del secchio consiste in un esperimento goliardico che facevano i soldati quando andavano a Stia per ritirare i tessuti ordinati; quattro piantoni reggevano la stoffa ed altri ci versavano sopra un secchio pieno d’acqua. Questo test era un momento molto atteso dagli operai del lanificio che potevano così misurare la qualità del loro lavoro. La prova era superata se il panno non assorbiva l’acqua.