La varietà linguistica della nostra regione è veramente ampia e la si nota ancora di più nei modi di dire che cambiano da città a città.
Abbiamo voluto raccogliere tutti i modi, più o meno coloriti, con cui i toscani hanno freddo.
Per esempio, in tutta la Toscana si usa dire “si zizzola dal freddo”, “fa un freddo barbino”, “fa un freddo becco”, o anche “si bubbola dal freddo”.
Firenze, Pisa, Massa e Siena
“Fa un freddo buggerone” è tipico di Firenze come anche l’espressione “fa un freddo bubbone o birbone”, e nella città di Dante “si batton le gazzette” (cioè i denti).
In provincia di Pisa “si pipa dal freddo”, nel Mugello si usa dire “c’ho i bordoni”, mentre di Massa è la frase “a dighe me se diaccia”.
A Siena e in Valdera “è diaccio”. In Garfagnana c’è il sidro e dal freddo “si assidrisce”.
Il freddo in Toscana è boia, biscia, rospo, mostro, buggerone, buscherone, bussone.
Il freddo può esser crudo, lecchino, marmato, pizzichino, rio, salvatico, sodo. Per concludere il freddo non può che essere da cani o da lupi.