BORGO TRA ARTE E NATURA
Il borgo, storicamente dominio dei conti Aldobrandeschi, nel corso del XIII secolo divenne uno dei centri più importanti della Toscana meridionale e fulcro della resistenza ghibellina al governo di Siena. Con la fine degli Aldobrandeschi il dominio passò alla famiglia Sforza di Milano fino a che venne acquistata nel 1632 da Ferdinando II de’ Medici. Santa Fiora conobbe un grande sviluppo tra XIX e XX secolo quando divenne un importante centro minerario per l’estrazione del cinabro.
Il centro storico è diviso in tre terzieri, la parte più antica è il terziere di Castello nel quale sulla sua piazza medievale dominano le strutture fortificate costruite dagli Aldobrandeschi, la torre quadrata e la torretta dell’orologio. Sempre nella piazza il Palazzo Sforza in stile rinascimentale del XVI secolo e oggi sede del municipio. Merita una visita anche la Pieve delle Sante Flora e Lucilla che al suo interno ospita le celebri terrecotte invetriate rinascimentali di Andrea della Robbia.
Nel terziere di Montecatino, simbolo di tutto il borgo è la Peschiera di Santa Fiora, suggestivo parco-giardino dei conti Sforza dove si raccolgono le acque sorgive del fiume Fiora.
Tradizioni e tipicità
Tra i prodotti della zona si segnalano la castagna marrone dell’Amiata IGP con la quale viene preparata anche l’ottima polenta di castagne e l’olio di olivastra seggianese DOP, tra le poche varietà di ulivo a resistere alle rigide temperature invernali del Monte Amiata.
In luglio il paese si anima con il tradizionale Palio delle Sante Flora e Lucilla, torneo di tiro con l’arco e tuffo nel passato con il corteo storico in costumi medievali, sbandieratori e tamburini.
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