IL BORGO CHE ACCOLSE SAN FRANCESCO D’ASSISI
Pieve Santo Stefano si adagia su una cavità naturale disegnata dal torrente Ancione e dal fiume Tevere che attraversa tutto il territorio.
Gli antichi ponti romani testimoniano la presenza dell’uomo e le prime attività in epoca preistorica, ma è durante il periodo medievale che il borgo si sviluppa intorno ad un castello.
Nel 1217 Francesco d’Assisi soggiornò tra le mura della fortificazione e ricevette in dono il Convento di Cerbaiolo dove si stabilirono alcuni frati francescani. Oggi il convento è ancora presente ed è raggiungibile attraverso il Cammino di San Francesco: un suggestivo percorso pedonale riconosciuto ufficialmente dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Oltre alle chiese e ai palazzi abbelliti dalle opere di Andrea della Robbia, nei dintorni del borgo si possono visitare numerose riserve naturali.
Tradizioni
La festa più sentita del borgo è il Palio dei Lumi, una gara a cavallo tra i quattro rioni in cui si divide il paese, disputato in onore della Madonna dei Lumi.
La tradizione più antica è la lavorazione al tombolo, arte del cucito di Pieve Santo Stefano in cui le merlettaie si cimentano da secoli per la realizzazione di pregevoli manufatti.
Tipicità
Il prodotto tipico di Pieve Santo Stefano è il fungo prugnolo. Un fungo primaverile che cresce nel territorio montano che circonda il borgo, celebrato ogni anno con un evento enogastronomico.
Oltre a questa specialità proveniente dalla fertile terra valtiberina si possono trovare una grande varietà di dolci artigianali. Il baldino, a base di farina, latte e buccia d’arancia grattugiata e il pancristiano, pane cotto a legna speziato e insaporito all’uovo.
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