La cinta senese, come indica il suo nome, è una razza suina antica di origine senese diffusasi poi in tutta la Toscana. La sua carne è stata riconosciuta a denominazione d’origine protetta (Dop) dalla commissione europea nel 2012.
Questo rustico suino è diverso dai suoi parenti maiali e cinghiali, si distingue per la particolare e simpatica cinta bianca sul manto nero.
A cosa si deve il suo nome?
Contrariamente a molte credenze che rintracciano l’origine del nome nella cinta muraria di Siena o in un incrocio con un cinghiale, la cinta deve il suo nome alla striscia bianca che copre la parte anteriore dell’animale, una vera e propria cintura.
Un animale legato all’uomo da secoli
La cinta senese compare in molte dipinti, primo tra tutti l’affresco del 1338 di Ambrogio Lorenzetti raffigurante “il Buono e il Cattivo Governo” nel quale si vede un contadino che passeggia appunto con una cinta senese.
Negli anni ’50 con l’introduzione di altre razze suine, rischiò l’estinzione. Nel 1980 quando un gruppo di venne deciso di reintrodurla, erano rimasti soltanto 150 esemplari. A controllo dell’animale è nato in seguito il Consorzio di Tutela della cinta senese.
Una carne più ricca e gustosa
La cinta senese rispetto alle altre carni presenta un sapore più intenso, dovuto forse alla presenza di un grasso più morbido. Si tratta infatti di un prodotto di qualità che viene allevato e nutrito in maniera del tutto naturale.