OPERA è un’offerta di servizi e consulenze per la progettazione d’interni e di spazi urbani. E’ un progetto italiano nato a Firenze grazie alla passione dell'Architetto Cristina Benedettini.
“L’architettura è un modo di raccontare il mondo e il tempo”, con questa filosofia OPERA interpreta i desideri e i bisogni dell’interlocutore, per dar voce e corpo ai suoi sogni.
Con OPERA Cristina Benedettini riunisce la migliore tradizione artigianale italiana, allure internazionale e innovazione tecnologica.
Cristina Benedettini si rivolge a interlocutori privati, imprenditori e studi di architettura, ai quali offre un servizio di supporto per ambiti specifici, con la convinzione che la riuscita di un intervento architettonico si misuri nel maggior benessere di chi vive e lavora nello spazio progettato.
“La sintesi tra sapienza artigianale, tecnologia e design è il legame tra territorio, arte e scienza, storia e futuro”, questo vale non soltanto per l’architettura d’interni ma anche per numerose altre piccole OPERE che appassionano Cristina (come The Circle Italia Onlus) o progetti più ampi di architettura urbana (cfr. Masterplan La Dolfina Siena Polo Club).
“L’architettura racconta mondi e tempi reali o immaginari, modi di essere e di pensare di tutti gli attori coinvolti; essere architetto significa ascoltare, interpretare, interagire con la realtà circostante”
A quest’idea si riconducono esperienze professionali apparentemente diverse dall’attività in architettura d’interni. Consulenze per griffe del lusso (cfr. VERSACE, MARNI, TOD’S e HOGAN, Antonio Fusco), allestimenti all’estero di mostre italiane (cfr. Dolce Stil Novo a Kaohsiung Museum of Fine Arts, Kaohsiung, Taiwan 2011), collaborazioni con grandi scenografi o con piccole gallerie d’arte (A+ TEXTILE ART INTERIOR DESIGN).
Un’idea alta dell’Architettura, proposta all’EXPO DI SHANGHAI da Cristina Benedettini col progetto PinocchioWorld che illustra la struttura architettonica di un mondo da favola.
Nei 32 scatti realizzati da Aldo Fallai, fotografo di fama internazionale, nei luoghi del racconto, a Collodi e nei dintorni, si rileva un taglio stilistico teso a sottolineare e attualizzare la natura iconica del personaggio. Le fotografie mantengono un’atmosfera di sospensione temporale da ‘fiaba contemporanea’, secondo una metafisica della luce capace di restituire quell’atmosfera di sospensione fra sogno e realtà, tra fiaba e vita. Il burattino di legno che diventa bambino diventa così simbolo dell’eccellenza artigiana toscana capace di rendere ‘cosa viva’ la materia inanimata e veicolo per una promozione raffinata della Toscana: territorio unico al mondo per storia, arte, bellezza, paesaggi e lifestyle.