Tutte le pietanze toscane sono frutto di una storia antica fatta di ricette povere, ma appetitose. Uno dei prodotti più famosi della tradizione toscana è il pane. Non un pane qualunque, ma il ‘pane sciocco’ o ‘sciapo’ ovvero completamente privo di sale. A renderlo famoso in tutto il mondo è proprio questa sua caratteristica. Oltre a richiedere una lunga lievitazione, se ben cotto si conserva anche per un’intera settimana.
Colpa dei Pisani o delle tasse elevate?
Sull’origine di questa tradizione esistono più versioni. Una prima riguarda la stessa cucina toscana ricca di sapori robusti e molto saporiti; il pane in questo caso accompagna prodotti come i salumi o arricchisce piatti tipici toscani come la ribollita o la pappa al pomodoro.
Un’antica leggenda farebbe risalire l’origine del pane sciocco nella rivalità tra Pisa e Firenze dell’XI secolo: i pisani cominciarono a aumentare le tasse per il sale che arrivava nel porto e bloccarono il commercio con Firenze. I fiorentini scelsero allora di iniziare a produrre il pane senza utilizzare il sale.
L’ipotesi più probabile è una versione che vedrebbe come motivo l’elevato costo del sale e delle tasse imposte su esso in epoca medievale. Per questo la maggior parte della popolazione di Firenze cominciò a cucinare il pane senza sale.
Anche a Dante piaceva il pane sciocco
Molti non sanno che in Toscana il pane veniva e viene tutt’oggi conservato in una particolare “cassa del pane”, chiamata madia. Non poteva infatti mancare nelle case di un tempo questa speciale cassapanca che permetteva la conservazione del pane anche per un’intera settimana.
Per la Toscana e per l’Italia centrale in generale quella del pane non salato è diventata tradizione gastronomica e consuetudine. Come scriveva Dante nel diciottesimo canto del Paradiso «Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui», ovvero, tu proverai com’è dura la vita in esilio fuori dalla Toscana e dalla tua Firenze, dove il pane è salato.