Passando nella zona della vecchia darsena di Livorno è impossibile non farsi catturare da uno dei monumenti più potenti della città. L’affascinante statua dei quattro mori si incontra nella zona del porto e risale al periodo rinascimentale. Il monumento ebbe origine dalla volontà di onorare il Granduca Ferdinando I De Medici, rappresentato dalla figura in marmo che si erge al di sopra dei quattro possenti mori.
Ferdinando I De Medici fondò l’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, lega nata per tutelare la fede cristiana e promuovere la lotta feroce nei confronti degli Ottomani e dei pirati che infestavano il Mar Mediterraneo.
Nel 1595 lo scultore Giovanni Bandini venne scelto per realizzare una statua che raffigurasse Ferdinando, fiero dei successi ottenuti dall’Ordine di Santo Stefano. Il nobile marmo di carrara fu il materiale scelto per realizzare l’opera che arrivò a Livorno, via mare, nel 1601. La statua fu posizionata solo nel 1617 e celebrata in presenza di Cosimo II, figlio di Ferdinando.
Le quattro imponenti figure in bronzo furono poste alla base della statua nel 1621 sotto lo sguardo soddisfatto di Pietro Tacca che le realizzò a Borgo Pinti, vicino Firenze. I mori incatenati ben presto rubarono la scena alla statua di Ferdinando tanto erano, e sono tutt’ora, perfetti nella plasticità della posa e nell’espressione drammatica.
I quattro mori rapiscono lo sguardo per via del realismo con cui sono stati rappresentati: la torsione violenta e il dolore impresso sui volti rappresentano la reale condizione di detenzione e sono emblematici della vittoria dei Medici sui pirati.
A Livorno si racconta che vedere contemporaneamente tutti e quattro i nasi dei mori porti fortuna. Basta posizionarsi su una mattonella bianca, ben visibile nella pavimentazione che circonda il monumento, e da lì, grazie ad un gioco di prospettive, è possibile inquadrare i quattro nasi in un colpo solo!