L’imprenditoria femminile è una realtà importante nel nostro Paese e fondamentale per la crescita economica. Le donne imprenditrici contribuiscono in misura notevole al buon andamento del made in Tuscany e del made in Italy in generale.
L’impresa al femminile è un motore potente che non tocca solo i settori relativi all’economia, alla finanza o l’industria ma significa anche rinascita dei territori.
In quest’ottica una realtà rilevante è l’Associazione Nazionale Donne Del Vino.
L’associazione è senza scopo di lucro e si impegna nella promozione della cultura del vino e del ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata alla fine degli anni ottanta del secolo scorso, oggi può vantare circa 800 associate in tutta Italia, tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, enologhe e giornaliste.
Sono ben trent’anni anni che esiste questa realtà e tutt’oggi mantiene intatta la sua capacità di portare avanti determinati valori ed obiettivi. L’Associazione Nazionale Donne Del Vino è vocata alla promozione del territorio e del vivere sano. La donna ha un approccio materno nei confronti della terra che coltiva e cura con attenzioni particolari così come si impegna nella lavorazione, di qualità, di tutti i suoi frutti. Un approccio al mondo vinicolo pieno di passione e amore che viene ripagato dagli ottimi risultati ottenuti.
Donatella Cinelli Colombini è l’attuale presidente dell’Associazione Nazionale Donne del Vino ed è una toscana DOC. Siena è la sua città e qui, insieme al suo staff interamente femminile, produce sia dell’ottimo Brunello di Montalcino che del Chianti.
La sua famiglia è nel mondo della produzione vitivinicola da sempre e nel 1998 decide di avviare una sua azienda con sede a Montalcino e a Trequanda. Nel 1993 dà vita ad una manifestazione della durata di un giorno che ancora oggi riscuote grande successo, “Cantine Aperte” che porta, ogni anno, migliaia di appassionati nelle aziende vitivinicole italiane.
Secondo la Presidente Colombini le donne hanno fatto grandi passi avanti ma la strada da percorrere è ancora molta. Ben il 28% delle cantine e il 24% delle enoteche italiane sono gestite da donne e anche nella regione Toscana le wine maker sono un numero consistente e rappresentano un esempio positivo di leadership e best practice.
È indiscutibile che il peso femminile all’interno di un’azienda, in Toscana e non solo, è fondamentale soprattutto per la qualità e la quantità di relazione che riesce a costruire, una rete di rapporti indispensabile per vendere e conquistare il mercato. Infatti, è anche grazie alle donne imprenditrici di questa regione se il brand Toscana è così noto e apprezzato in tutto il mondo.
Il sostegno delle istituzioni in questo senso è importante e la Regione Toscana, anche per l’anno in corso, ha previsto contributi a tasso zero per start up e nuove imprese gestite da donne.
Il numero delle P.M.I toscane al femminile è cospicuo e non ci si può che augurare che continui a crescere!