Per Leonardo Taddei, pratese cinquantenne, la passione per l’arte e la pittura nasce durante l’adolescenza, nel corso della sua formazione come tecnico di progettazione e disegno tessuti.
È nello studio del disegno tecnico e nella realizzazione dei bozzetti che acquisisce gradualmente la padronanza del segno delle forme e del colore, che conduce Leonardo ad una ricerca autodidatta e personale di espressione artistica.
Il tratto dei contorni dei suoi dipinti è nitido ed essenziale, i colori sono stesi a piatto in una alternanza di nero, bianco, rosso, giallo, verde e azzurro, in un cromatismo intenso.
È così che compare Prato, città cara a Leonardo Taddei, nelle sue opere; con le sue fabbriche, cisterne e ciminiere in un intrigo pittorico che evidenzia la caratteristica urbana della città fatta di promiscuità tra case e opifici.
I sentimenti che si respirano nei suoi quadri sono l’amore per la propria città, un amore nostalgico che lo porta a rappresentare gli edifici di Prato sempre candidi e senza imperfezioni, come se il tempo si fosse fermato. Il desiderio di chi non vuole arrendersi alla realtà e ricorda con rimpianto i tempi della città laboriosa industriale che era.
L’animo artistico di Leonardo Taddei è mosso dalla necessità di espressione senza limiti e senza regole sul mondo che lo circonda. Da qui si genera, attraverso i suoi dipinti, una precisa e personale interpretazione della realtà.
L’opera di Leonardo Taddei si inserisce nel filone della pittura urbana tout court, un linguaggio diretto che rappresenta la città di Prato attraverso uno stile asciutto e senza fronzoli. Nelle sue scene non vi è nessuna figura di uomo, in una semplificazione delle figure e dei colori dove solo gli edifici si stagliano in prospettive a volte incerte.
La nascita di un’opera avviene spesso nei momenti più complessi e travagliati dell’esistenza. Nelle notti insonni e nelle giornate buie prendono forma i lavori di Leonardo.