Classe 1965, Leonardo Taddei nasce a Prato il 20 dicembre. Nel 1984 si diploma all’Istituto Tecnico Industriale Tullio Buzzi con la qualifica di Tecnico di progettazione e disegno di tessuti, formazione che gli permette di prendere coscienza della propria passione per l’arte e la pittura.
Da sempre pittore autodidatta, i protagonisti delle opere di Leonardo sono gli elementi comuni e i dettagli della vita quotidiana come possono essere un lampadario di casa o un traliccio di fili elettrici per strada. Soggetto prediletto e “personaggio“ principale però è la sua cara Prato, fatta di paesaggi rarefatti e scorci industriali.
Linee semplici e decise per raffigurare il paesaggio urbano/industriale pratese nel quale le figure si distinguono nettamente perché tratteggiate in modo evidente dal colore nero che si accosta al bianco e al rosso che in purezza dominano la scena.
Una pittura urbana senza compromessi che rifugge la monumentalità nella quale si stagliano corpi di fabbriche, silos, linee ferroviarie misti ad insiemi urbani residenziali.
I capannoni nei dipinti di Leonardo però appaiono sempre con le mura candide, senza imperfezioni e scalfiture, come se il tempo a Prato si fosse fermato, raffigurazioni che tradiscono e diventano espressione dell’attaccamento dell’artista alla sua città natale.
Leonardo Taddei ha esposto nel 2005 nello storico "Palazzo Datini" a Prato con una personale, a cui sono seguite mostre collettive nelle città di Cortona (Ar), Massa Marittima (Gr), Livorno e Pisa. Nel 2008 fonda con gli artisti Antonio Bruno, Mauro Gazzara e Nadia Neri, "L'Artelier", associazione culturale che realizza a Montemurlo una installazione permanente di "archeologia industriale" promossa dalla Provincia di Prato e dal Museo Pecci con l'evento "Territoria". Nel 2015 il collezionista d'arte e organizzatore Ing. Maurizio Bardazzi ha realizzato nel proprio studio una personale di Taddei, prima di una serie di esposizioni di artisti del territorio. Sempre nel 2015 un’opera di Taddei ha fatto parte dell’installazione “Vitamine”, voluta dall’Archivio Carlo Palli in mostra, fra gli altri, al Museo del Novecento di Firenze, al Museo Pecci e al MART di Rovereto.