Può capitare che durante una chiacchierata tra amici venga chiamata in causa la sequenza di Fibonacci. Non tutti sanno di cosa si tratta e soprattutto, chi è Fibonacci? Si può rispondere con certezza che fu il più grande matematico europeo del Medioevo!
Andando ad approfondire si scopre che Fibonacci condusse una vita molto vivace e interessante, all’insegna dell’incontro con altre culture.
Leonardo di Pisa o Pisano è noto ai più come Fibonacci, abbreviazione che deriva da “filius Bonacci”, figlio di Bonacci.
Lo studioso nacque nella bellissima Pisa, città della famosa Torre pendente. Pisa, a quel tempo, era un'importante centro commerciale e poteva vantare collegamenti con i più importanti porti del Mediterraneo.
Il padre di Leonardo, Guglielmo Bonacci, era una sorta di doganiere nell'attuale città algerina di Béjaïa, precedentemente nota come Bugia o Bougie, famosa per la produzione di candele di cera.
Così Leonardo crebbe con un'educazione nordafricana e viaggiò in lungo e in largo per la costa del Mediterraneo. Durante questa fase della sua vita incontrò numerosi mercanti e imparò a conoscere i loro sistemi di aritmetica. Ben presto si rese conto dei numerosi vantaggi che comportava l’uso di un sistema in particolare, quello indù-arabo.
Leonardo Pisano è stato uno dei primi ad introdurre il sistema numerico indù-arabo o sistema dei numeri decimali in Europa, basato su dieci cifre.
Il suo libro sull’aritmetica nel sistema decimale, Liber Abbaci (che significa Libro dell'Abaco o Libro del Calcolo) completato nel 1202, persuase molti matematici europei del suo tempo ad usare questo "nuovo" sistema. Il libro descrive, in latino, le regole che tutt’oggi apprendiamo alle scuole elementari per aggiungere, sottrarre, moltiplicare e dividere i numeri.
A proposito di numeri, il 23 fu un numero fortunato per il Pisano. Infatti, fu proprio il giorno 23 novembre 1223 che l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Federico II di Svevia, pose al matematico un quesito la cui soluzione lo rese famoso per i secoli a venire.
Il problema riguardava la capacità riproduttiva di una coppia di conigli in un anno e sembra che Fibonacci risolse la questione riferendosi alle “nove figure indiane” e all’aritmetica a loro collegata. Quindi, probabilmente, non fu direttamente lo scienziato pisano ad individuare la serie di numeri che oggi porta il suo nome ma già precedentemente degli studiosi indiani si imbatterono nella stessa sequenza.
Il grande matematico, che dedicò gran parte della sua vita alla ricerca e al calcolo, morì nel 1240. La città di Pisa commemora, tutt’oggi, l’illustre cittadino con diverse iniziative e la statua, che lo scultore Paganucci gli dedicò nel 1863, veglia divertita su tutti quei pisani per cui vale la frase di una celebre canzone che dice “la matematica non sarà mai il mio mestiere”!