UN BORGO INCANTATO A DUE PASSI DA FIRENZE
Il territorio di Lastra a Signa alterna paesaggi pianeggianti ad aree con rilievi montuosi. Nella zona di S.Ilario si trovano numerosi calcari e argille che caratterizzano il terreno. Il monte Albano e il colle Artimino sono composti da strati di arenaria e nella pianura si depositano materiali fluviali e alluvionali. Territorio ricco di sorgenti, laghi e affluenti dell’Arno, si cosparge qua e là di piccoli boschi e ville dal fascino rinascimentale come Villa Bellosguardo. Quest’ultima circondata dal grande Parco di Villa Bellosguardo incantò il tenore Enrico Caruso che ne entrò in possesso nel 1905. In suo onore è stato istituito il primo museo sulla figura del tenore napoletano.
Il comune di Lastra comprende numerosi borghi tutti da scoprire come Brucianesi, Calcinaia, Carcheri, Ginestra Fiorentina, Malmantile, Marliano e Vigliano. Da non perdere anche l’antico Portone di Baccio, lo Spedale di Sant’Antonio e il Palazzo del Podestà.
L’ANTICO NOME LASTRA A GANGALANDI
L’antico nome di Lastra a Signa era Lastra a Gangalandi: la presenza di molte cave di pietra arenaria spiegano la prima parte del nome del paese; mentre Gangalandi è la famiglia di feudatari che dominò questa zona nel XII secolo.
Le prime testimonianze su Lastra a Signa risalgono al 1260 con citazioni sulla chiesa di San Martino; fu poi Firenze a segnarne la storia sopprimendo i feudatari locali. Durante il 1300, sotto il dominio dei Medici venne costruita la cinta muraria a forma di quadrato irregolare che proteggeva Lastra, la quale diventò contado di Firenze e ne seguì passo passo la storia.
Tradizioni
Tra le tante sagre e manifestazione c’è ne è una che è giunta alla sua 237° edizione, l’Antica Fiera di Lastra a Signa, una festa che si svolge nel mese di agosto e vede l’antica tradizione di benedire i buoi, ma anche cortei contadini, mercatini di antiquariato, enogastronomia e tanto intrattenimento
Tipicità
A Lastra a Signa la migliore tradizione toscana incontra l’originalità della cucina. Tra i prodotti più comuni troviamo il vino, l’olio, lo zafferano. Inoltre, è presente uno dei pochissimi allevamenti di lumache esistenti in Italia.
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