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I sapori della provincia di Arezzo e della Toscana in generale, si contraddistinguono per il loro carattere deciso. La Zuppa dei Tarlati, pietanza il cui nome prende origine da un’antica famiglia aretina, ha come particolarità quella di avere la carne tra gli ingredienti principali, a differenza della maggior parte delle zuppe toscane che sono a base di legumi.
Secondo la tradizione, la zuppa sarebbe stata introdotta nella regione dal vescovo ghibellino Tarlati, signore di Arezzo, il quale fu notato da papa Giovanni XXII. Questo avvenimento lo costrinse a varcare spesso il confine per andare ad intavolare trattative con il pontefice; fu così che, soggiornando spesso in territorio transalpino, scoprì una minestra francese che volle riportare nella propria città.
La zuppa che oggi conosciamo è a tutti gli effetti una vellutata, una minestra legata grazie alla presenza di burro fatto sciogliere in una pentola, al quale viene aggiunta la farina.La carne utilizzata può essere di gallina, pollo o fagianella, e viene impiegata sia per preparare il brodo che per costituire l’essenza stessa della minestra. Quando pronta, si è soliti servirla con dei crostoni di pane tostati e dell’ottimo olio extravergine d’oliva toscano.
Photo Credits [Facebook: Ezio Lucchesi]