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La città di Siena è divisa in diciassette contrade che corrispondo alla spartizione del territorio cittadino sancita nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della città e sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone.
Si può far parte di una contrada per discendenza familiare in base alla contrada dei genitori o perché si nasce proprio nella contrada.
I contradaioli più appassionati introducono i loro bambini nella vita della contrada fin dai primi momenti; il bambino infatti viene “battezzato” per mano del Priore. Non è un rito religioso, ma quasi di iniziazione; questa usanza fa capire cosa significa far parte di una contrada. Fin da piccoli i contradaioli indossano le tipiche monture del Palio in un mix di orgoglio e tradizione, imparano a suonare il tamburo ed a girare le bandiere. Vengono organizzate feste, campi scuola estivi, piccoli spettacoli teatrali, tra cui il più famoso “Ondeon”.
Ogni contrada è una piccola comunità, una famiglia ma anche un piccolo stato sorretto da un “Seggio”, da un “Priore” e guidato da un “Capitano”. La vita nelle contrade è rimasta invariata per circa 5 secoli, creando così ancor più aggregazione tra il popolo contradaiolo.
Ogni contrada ha la sua sede principale nella Chiesa nella quale alla vigilia del Palio avviene la benedizione del cavallo.Il Palio divide ed unisce, quando la contrada perde, perde tutta insieme così come quando vince. La speranza, l’attesa e l’orgoglio della contrada e la vita che circonda questa antichissima manifestazione rendono il Palio di Siena una tradizione unica al mondo.