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Le prime notizie su questa particolare pietanza della tradizione toscana a base di pane raffermo e verdure risalgono al Medioevo. Pare che i ricchi Signori mangiassero i loro manicaretti non sui piatti ma sopra alle focacce di pane azzimo e che lasciassero poi ai propri servi la possibilità di tenere gli avanzi per sfamarsi, che a questo punto venivano messi a bollire insieme alle verdure e agli ortaggi che riuscivano a recuperare.
La Ribollita è senza dubbio un piatto povero della tradizione contadina ma comunque ricco di sapori e con una grande varietà di ingredienti. Secondo le usanze, è un “piatto di recupero” che permette di non sprecare il pane raffermo e di trasformarlo nell’ingrediente principale insieme ai fagioli e al cavolo nero. La Ribollita è una pietanza che risulta più gustosa se consumata il giorno dopo, quando viene riportata a cottura, poiché diventa più densa. Oggi è il piatto simbolo della tradizione toscana, immancabile nei menù dei ristoranti e delle osterie del Chianti e di tutta la regione.
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