Esiste un proverbio toscano di cui è difficile rintracciare l’origine, ma che da sempre viene utilizzato non soltanto nella nostra regione, ma anche al di fuori.
Stiamo parlando de “La Mosca tira i calci che può”, espressione che, secondo l’Accademia della Crusca, si riferisce a chi vorrebbe offendere qualcuno, ma che in realtà non può farlo.
Un altro modo di intendere il proverbio…
A causa del diffuso utilizzo dei proverbi, talvolta si perde l’originale significato dell’espressione. Le molte persone che lo tramandano infatti, non solo tendono a dare una loro soggettiva interpretazione, ma persino ad utilizzarlo per come gli è stato detto magari dai nonni.
Ecco perché “La Mosca tira i calci che può” è un detto spesso associato alla volontà di intendere che gli sforzi e gli impegni non sempre portano ai risultati sperati se si è in una posizione di debolezza o di impossibilità.
Un proverbio, due interpretazioni, un solo significato
A prescindere dal fatto che si voglia quindi offendere qualcuno senza poterlo davvero fare, o che sia inutile spingere perché troppo deboli per andare avanti; in entrambi i casi il proverbio è utilizzato per esprimere l’impotenza di una persona, in un modo comunque simpatico che attraverso una metafora, vuol mettere le persone d’avanti alla realtà.
Saranno combattuti i nonni toscani o quelli che in Toscana sono venuti da un’altra regione e che rivendicheranno il significato che da sempre hanno difeso ed insegnato ai propri nipoti; e chissà lo stupore dei nipoti nello scoprire che “La Mosca tira i calci che può” può volere dire più di una cosa.
Comunque vada, con “La Mosca tira i calci che può” si ha l’imperdibile occasione di insegnare almeno una volta nella vita un proverbio ai nostri nonni, riderci su e trascorrerci insieme una bella giornata!