Per i fiorentini la Basilica di Santa Croce, situata nell’omonima piazza, è molto di più di un monumento di estrema bellezza e di ricchezza culturale, molto di più di un luogo di culto, è il luogo dove si rappresenta la vera fiorentinità, il centro nevralgico dell’appartenenza alla città. Vuoi per la statua del Sommo Poeta, Dante Alighieri, che svetta a fianco della chiesa, vuoi per i numerosi personaggi celebri sepolti fra le mura gotiche, vuoi per la liturgia alla quale ogni cittadino partecipa ogni anno con fervore, il Calcio Storico Fiorentino, Santa Croce rivaleggia, nei cuori dei fiorentini, con Palazzo Vecchio come simbolo della città.
La basilica, monumento nazionale italiano, è una delle più grandi chiese francescane e una delle massime realizzazioni dello stile gotico in Italia. La sua costruzione ha richiesto molti anni: già nel 1211 San Francesco d’Assisi era stato in visita in città, e nel 1228 un gruppo di suoi seguaci si stabilì in città e fondò un oratorio, che venne ristrutturato nel 1252. Nel 1294, vista l’insufficienza dell’edificio ad accogliere tutti i fedeli, si decise di abbatterlo e costruire una nuova chiesa ex-novo, non senza qualche controversia fra chi voleva un edificio povero, come prevedeva la regola, e uno più ampio e ricco. Pare che il progetto per il nuovo edificio sia stato elaborato dall’architetto Arnolfo di Cambio, già alle prese con molti progetti del comune. Pur non essendoci dati certi, si attesta la conclusione dei lavori nel 1385; la chiesa venne però consacrata durante l’epifania del 1443.
La Basilica di Santa Croce è composta da tre navate divise da due file di pilastri a base ottagonale; ha la forma di croce egizia e un transetto particolarmente ampio, rientrato nei lavori di un’imponente ristrutturazione interna di cui si occupò Giorgio Vasari nel 1556. Uno degli ultimi, importanti lavori, è quello della facciata: rimase infatti incompleta fino al 1863, anno in cui terminò la sua costruzione, ad opera dell’architetto Niccolò Matas.
Le pitture della Basilica di Santa Croce
All’interno trovano posto diverse cappelle finemente decorate, le più famose e importanti sono la Cappella Peruzzi e la Cappella Bardi, entrambe affrescate da Giotto tra il 1320 e il 1325.
Nella Cappella Peruzzi Giotto ha raffigurato le Storie di San Giovanni Battista e le Storie di San Giovanni Evangelista, mentre nella cappella Bardi ha messo in scena le Storie di San Francesco. Questi affreschi sono un patrimonio preziosissimo dell’arte italiana e un lascito testamentario del maestro, che li ha eseguiti in tarda età; sono vere e proprie storie raccontate per immagini: in un’epoca in cui la messa era in latino, distante quindi dalla vulgata popolare, le immagini rappresentavano uno strumenti prezioso per veicolare le Sacre Scritture anche a chi non aveva i mezzi per capirle durante le celebrazioni.
L’opera di Giotto è finissima, ricca di dettagli architettonici, ma quello che colpisce maggiormente è la resa drammatica della narrazione, sottolineata dall’espressività dei volti dei personaggi.
Le sepolture della Basilica di Santa Croce
Un altro aspetto che contribuisce a rendere la Basilica di Santa Croce uno scrigno prezioso e un gioiello della città, è la quantità di sepolture importanti che vi sono custodite. Le imponenti mura gotiche sono infatti la dimora dell’eterno riposo di moltissimi personaggi centrali della cultura italiana (tutti, tranne uno: ricordiamo infatti che il Sommo Poeta lasciò la città da esule e che giace sepolto a Ravenna, mentre all’interno della Basilica è presente il suo cenotafio).
Michelangelo, Machiavelli, Galileo, i più grandi giacciono fra le mura di quello che è un vero e proprio Pantheon. Non solo, vi troviamo anche Ugo Foscolo, Gioacchino Rossini, Leon Battista Alberti, Vittorio Alfieri…
La Basilica di Santa Croce è un luogo meraviglioso che merita una visita (che ricordiamo essere gratuita per i residenti del Comune di Firenze), luogo così ricco di storia e bellezza che non è possibile sintetizzare in poche pagine, ma che deve essere ammirato dal vivo.
fonti immagini: visitarefirenzein3giorni, guidaturistica-michelebusillo, avvenire