@hasMainImage>
Nel corso degli anni ’50 la zona dell’Empolese-Valdelsa si è caratterizzata per il forte sviluppo nel settore della moda, del tessile, della pelle e dell’abbigliamento che vent’anni fa rappresentava circa il 20% della produzione manifatturiera del territorio.
L’Empolese-Valdelsa costituiva un vero e proprio distretto dell’abbigliamento, la patria dell’impermeabile e del capospalla. Durante gli anni ’80 raggiunse la massima espansione arrivando a contare circa 20.000 addetti nel totale degli undici comuni che compongono la zona.
La città di Empoli era la protagonista assoluta nel campo dell’abbigliamento, producendo vestiario da donna, cappelli, trenche, ricamifici e bottonifici; seguiva Castelfiorentino con una fiorente produzione di biancheria intima e camicetteria.
Nel giro di poco tempo a questo tipo di produzione si andò affiancando l’attività conciaria con la nascita di tante piccole aziende di pelletteria che hanno interessato e interessano ancora oggi i comuni che da Cerreto Guidi arrivano fino a Fucecchio, quest’ultima “capitale“ del calzaturiero.