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Nello splendido Duomo della città di Prato è conservata la reliquia del Sacro Cingolo (o Sacra Cintola) di Maria Vergine. Una cintura di sottilissima lana di capra, ornata da un prezioso filo d’oro e lunga 87 centimetri.
Accompagnata da una storia affascinante, fatta di furti e contenziosi con le città vicine, si dice che la reliquia sia stata rubata da Pistoia nel 1312 su commissione dei fiorentini, e che Prato riuscì a riappropriarsene in seguito. Il capoluogo della Toscana infatti, vista l’attenzione che stava avendo Prato grazie al Sacro Cingolo, voleva entrarne in possesso.
Oggi paesi come Cipro, Francia, Spagna e Siria sostengono di possedere l’originale della reliquia, ma Prato va fiera di conservarne la storia e la memoria lontana di un simbolo religioso di grande valore.
Custodita all’interno di una teca di cristallo di rocca nella Cappella del Duomo di Prato, viene mostrata cinque volte l’anno a tutti i fedeli dal Pulpito progettato da Michelozzo e decorato da Donatello. L’ostensione avviene nel periodo pasquale e il giorno di Natale, oltre che in tre occasioni che festeggiano la Vergine Maria.