Tutti ricordano il barone Bettino Ricasoli come l’inventore della formula del vino Chianti Classico, fondatore del quotidiano “La Nazione“ nonché presidente del Consiglio nel 1861 del neonato Regno d’Italia ma attorno alla sua controversa e vivace figura ruota una inquietante leggenda, è lui infatti il fantasma più famoso di tutta la Toscana.
Conosciuto anche con il soprannome di “Barone di Ferro“ per il suo carattere duro e intransigente, si narra che il suo spirito abiti ancora oggi il Castello di Brolio, di proprietà della famiglia, a Gaiole in Chianti.
La storia
La sera del 23 ottobre 1880 il domestico di casa Ricasoli scoprì il corpo senza vita del barone, colpito da un attacco cardiaco a seguito dell’insufficienza cardiaca che gli era stata da tempo diagnosticata. La sua salma non venne subito inumata, in attesa dell’autorizzazione del prefetto di Siena, e già in questo periodo di attesa iniziarono a circolare dicerie su avvistamenti del Barone all’interno e nei dintorni del castello.
Altri avvenimenti inquietanti si registrarono il giorno del suo funerale, quando strane raffiche di vento fecero aprire e chiudere le finestre violentemente e in modo improvviso e al momento del trasporto la bara, talmente pesante da sembrare piena di pietre. I racconti vogliono che, dopo che il prete ebbe pronunciato delle frasi in latino praticando un esorcismo, la bara divenne di colpo di nuovo leggera. Fu in seguito a questo singolare episodio che tutti iniziarono a credere che l’anima del barone fosse dannata.
Interrata più volte durante il giorno, la bara veniva sempre trovata riemersa il giorno successivo. All’epoca vi era la convinzione che le anime dannate andassero confinate in un luogo sicuro; la salma del Barone Ricasoli fu quindi seppellita in un dirupo chiamato Borro dell’Ancherona. Da quel momento iniziarono una serie infinita di avvistamenti del fantasma di Ricasoli, da parte dei contadini che venivano svegliati la notte dal ghigno di Bettino intento a fissarli o dai domestici della dimora Ricasoli che trovavano ogni mattina le lenzuola della stanza del barone sempre fuori posto.
La consacrazione della leggenda sul fantasma del Barone
Nel 1965, il giornalista del Corriere della Sera Renato Polese passò una notte al castello per scrivere sul fantasma di Bettino Ricasoli che, secondo i racconti dell’inviato del quotidiano, riuscì ad incontrare prima dello scoccare della mezzanotte. L’articolo di Polese sul suo incontro con il Barone consacrò le leggende che già da tempo circolavano sull’inventore del vino Chianti facendolo diventare così anche lo spettro più famoso d’Italia.
Qualunque sia la leggenda che anima questi luoghi, il Chianti è una delle zone della Toscana che vale la pena di visitare e il Castello di Brolio, risalente all’XI secolo, è una delle tappe imperdibili in un tour alla scoperta della regione.