Il campanile di Giotto, realizzato tra 1334 e il 1359, rappresenta una delle massime espressioni dell'architettura gotica fiorentina del 1300 oltre che essere una splendida sintesi di scultura e fede: allineato alla facciata del Duomo, costituisce uno dei monumenti più simbolici della cristianità.
Le prime fondamenta del campanile risalgono al 1298, quando i lavori furono affidati al capo maestro Arnolfo di Cambio: lo stesso anno in cui ebbero inizio i lavori per la costruzione della nuova cattedrale di "Santa Maria del Fiore".
Nel 1334 divenne nuovo capo maestro, di questo ambizioso progetto architettonico, Giotto che iniziò ad occuparsi principalmente della realizzazione del primo piano della torre campanaria. Quando iniziarono a essere poste le basi del campanile, era chiara l’idea dei fiorentini: la città di Firenze doveva “armarsi” di un nuovo monumento che si presentasse religioso e maestoso nello stesso tempo. Nemmeno troppo velata era l’idea di avere una torre campanaria che fosse in grado di fronteggiare con gli altri campanili delle città rivali: la torre di Pisa (terminata nel 1275) e la torre del Duomo di Siena (costruita nel medesimo periodo).
Secondo un'antica leggenda sembrerebbe che Giotto non fosse particolarmente interessato al progetto della Basilica, ma al momento non ci sono concrete prove in tal senso. Secondo il piano di lavoro originale il campanile doveva terminare con una cuspide a forma di piramide dell'altezza di cinquanta braccia (equivalenti agli attuali trenta metri), mentre la sua altezza complessiva doveva arrivare a 85 metri. Secondo parte degli studiosi all'interno del Museo dell'Opera del Duomo di Siena è possibile rinvenire un disegno ispirato a questa idea progettuale.
Nonostante il campanile porti il suo nome, Giotto poté seguire i lavori di costruzione soltanto per i primi tre anni dato che morì nel 1337.
Sebbene Giorgio Vasari affermi che i lavori di costruzione, riguardanti il primo piano della torre, fossero stati proseguiti dal pittore Taddeo Gaddi, l’unico successore, di cui si ha davvero traccia nella documentazione custodita presso il museo dell'Opera, è lo scultore Andrea Pisano.
Secondo il disegno originale di Giotto, il progetto architettonico doveva contemplare non tanto la realizzazione di una torre, ma una struttura molto elevata con un’estensione orizzontale. I lavori al campanile furono interrotti durante la peste nera, che colpì l’Europa intera tra il 1346 e il 1352, e furono ripresi da Francesco Talenti che portò a termine l’opera nel 1359.
Oggi il campanile di Giotto si presenta come una grande torre con una base quadrata della larghezza di circa 14 metri, con un rivestimento realizzato con marmi bianchi, rossi e verdi. La decorazione scultorea del campanile è molto ricca, presenta formelle esagonali, losanghe, rilievi e statue ad altezza naturale. Le statue delle nicchie sono sedici e furono realizzate da artisti e maestri fiorentini del 1300-1400: oggi, però, nelle nicchie sono presenti soltanto le copie delle statue poiché le originali sono custodite nel museo dell’Opera.
I bassorilievi, tra i cui autori si annoverano Pisano, Luca della Robbia e Giotto, sono esagonali. I rilievi posti sul lato ovest colpiscono per l’originalità dei temi trattati, poiché vengono rappresentati i lavori nei campi.
Al piano superiore delle losanghe sono rappresentati i sette pianeti: "Luna", "Mercurio", "Venere", "Marte", "Sole", "Giove" "Saturno".
Nei decori collocati sul lato sud la figura umana con le sue opere d’ingegno diventa la protagonista. Al piano superiore nelle losanghe sono raffigurate varie virtù: "fede", "speranza" e "carità", "prudenza", "giustizia", "temperanza" e "fortezza".
Nei rilievi situati sul lato est si celebrano le attività umane soprattutto quelle relative all’agricoltura mentre sul piano superiore sono rappresentate: "grammatica", "dialettica" e "retorica", "aritmetica", "musica", "geometria" e "astronomia".
Nel lato nord nelle losanghe sono rappresentati i sette sacramenti: "battesimo", "confessione", "matrimonio", "ordine sacro", "cresima", "eucarestia" ed "estrema unzione"; mentre nella lunetta dell’antico portale del Duomo è raffigurata una madonna col bambino di Andrea Pisano.
fonte immagini: wikipedia, tuscany people, 10 cose