La Fontana del Nettuno, affettuosamente soprannominata Il Biancone dai fiorentini, è un capolavoro di arte rinascimentale che domina Piazza della Signoria a Firenze. Questa fontana, inaugurata nel 1574 dopo oltre un decennio di lavori, rappresenta il primo monumento pubblico con funzione decorativa e simbolica della città. Commissionata da Cosimo I de' Medici, rifletteva le ambizioni grandiose del Granduca, che desiderava trasformare Firenze in una potenza navale paragonabile a quella delle antiche città-stato romane.
Origini e simbolismo
Nel 1559, Cosimo I indisse un concorso per realizzare questa fontana monumentale, destinata a celebrare la recente costruzione di un nuovo sistema idrico e l’acquedotto cittadino. L’opera sarebbe stata il simbolo del dominio fiorentino sul mare, commemorando la vittoria contro Pisa e la fondazione dell’Ordine di Santo Stefano, nato per combattere i Turchi nel Mediterraneo e garantire rotte commerciali sicure.
Tra i partecipanti al concorso figuravano artisti del calibro di Benvenuto Cellini, Baccio Bandinelli e Giambologna. Tuttavia, il progetto vincitore fu quello di Bartolomeo Ammannati, allievo di Michelangelo, che venne incaricato di completare la statua dopo la morte prematura di Bandinelli che aveva appena abbozzato il blocco di marmo apuano.
Realizzazione e ritardi
La costruzione della fontana, prevista inizialmente per il 1565 in occasione delle nozze di Francesco I de' Medici e Giovanna d'Austria, subì numerosi ritardi a causa di incidenti e problemi tecnici. Per la cerimonia fu utilizzata una fontana provvisoria in stucco dipinto, che però venne rovinata dall’acqua. Alla fine, l’imponente Nettuno fu scolpito da Ammannati e posto al centro di un bacino ottagonale circondato da figure mitologiche e cavalli marini, tra cui i mostri marini Scilla e Cariddi.
Il Nettuno, realizzato in marmo bianco di Carrara, richiama i tratti somatici dello stesso Cosimo I, sottolineando il suo ruolo di protettore della città e dominatore delle acque. Tuttavia, il risultato non fu apprezzato né dai contemporanei né dallo stesso Michelangelo, che avrebbe commentato: "Ammannato, Ammannato, che bel marmo hai rovinato!".
Il bacino della fontana è ornato con figure simboliche e mitologiche: i quattro cavalli marini rappresentano il tempo che scorre, con i segni zodiacali sulle ruote del carro, mentre Nettuno è affiancato da divinità marine come Teti, Doride, Oceano e Nereo. Ai piedi del dio si trovano tre creature anfibie, allegorie dei suoi figli, che suonano flauti da cui sgorga acqua. Questi elementi sottolineano il ricco simbolismo della fontana, che celebra la potenza marittima e la connessione tra uomo e natura.
La realizzazione della fontana, come detto prima, fu accompagnata da rivalità e polemiche. Dopo la morte di Bandinelli, Benvenuto Cellini, escluso dalla competizione, espresse la sua indignazione e anche la popolazione fiorentina inizialmente non apprezzò il monumento, arrivando a utilizzare la fontana per lavare i panni, comportamento che portò all’affissione di una targa sul muro di Palazzo Vecchio con un avvertimento contro tali usi impropri.
Vandalismi e restaurazioni
Situata in una delle piazze più frequentate d’Italia, la Fontana del Nettuno è stata vittima di numerosi atti di vandalismo e incidenti nel corso dei secoli:
- 1580: Primo episodio registrato, con danni alle decorazioni in bronzo e marmo
- 1830: Durante un carnevale, un satiro in bronzo fu rubato e successivamente sostituito.
- 1848: Danni causati dai bombardamenti borbonici.
- 1981-1986: Ripetuti danni agli zoccoli dei cavalli e vandalismi alla statua.
- 1982: Parte della statua venne dipinta di blu per celebrare una vittoria calcistica della Fiorentina.
- 2005: Alcuni vandali scalarono la statua, spezzando la mano e il tridente di Nettuno.
- 2023: Un vandalo tedesco spezza uno zoccolo di un cavallo.
Nonostante queste vicissitudini, la fontana è stata più volte restaurata, con l’intervento più recente completato nel 2019 grazie ad un finanziamento della maison Ferragamo.
Oggi Il Biancone non è considerato solo un capolavoro artistico, ma è anche un simbolo storico e culturale che racconta le trasformazioni di Firenze e continua ad affascinare visitatori da tutto il mondo.
Photo credits: Teoria del 900