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Tipici dolcetti dei colli senesi, i ricciarelli affondano le proprie radici in una tradizione ultrasecolare. Una leggenda narra che siano nati in Oriente e poi siano stati esportati nel 1300 dal conte Ricciardetto della Gherardesca in Toscana. Sempre secondo la leggenda questi dolci avrebbero preso il nome di ricciarelli perché il Conte avrebbe visto le punte arricciate delle scarpe arabe durante le Crociate. Al suo ritorno fu semplice riprodurre i ricciarelli poiché a Siena era facile reperire nelle farmacie spezie orientali.
Ma come sono fatti i ricciarelli? Una spiegazione sicura degli ingredienti base dei ricciarelli, risalente al 1891 è data dall’inventore dell’unità gastronomica in Italia, Pellegrino Artusi nella sua Scienza in cucina e arte del mangiar bene. Lui definiva indispensabili tre ingredienti: mandorle, zucchero e albume d’uovo, con l’aggiunta finale di un odore di arancia.
Hanno un aspetto allungato e ovale, la superficie è screpolata e cosparsa di zucchero. La pasta è composta di marzapane ed è morbida e spugnosa. Leggendo antichi scritti li si trovano citati come “marzapanetti” da marzapane, o come “morzelletti”. Durante le festività come Pasqua, Capodanno ma soprattutto nel periodo natalizio sono un elemento che non può mancare a tavola. Si accompagnano benissimo con i vini da dessert come il Vin Santo Toscano. I ricciarelli di Siena sono stati il primo prodotto dolciario ad essere premiato con il marchio IGP (indicazione geografica protetta).