Conosciuto ai più come il luogo che ospita la casa museo di Giovanni Pascoli, il borgo di Barga e la sua Collegiata di San Cristoforo in realtà sono custodi di un mistero.
Realizzata in stile romanico nel IX secolo, la chiesa ospita numerose opere d’arte tra le quali un prezioso ambone della scuola del Bigarelli, ma ciò che da sempre ha suscitato maggiore interesse è la misteriosa incisione situata sul lato destro dell’attuale portone di ingresso.
La stringa dell’epigrafe sembra essere composta da lettere latine, greche e da alcuni simboli che si ripetono, una iscrizione che nei secoli ha suscitato la curiosità di personaggi illustri come l’imperatore Carlo V e papa Paolo III.
Ad oggi ancora ignoto il significato, l’altro mistero che caratterizza l’epigrafe è la sua diffusione, ne esistono infatti altre sei copie identiche nell’area che racchiude i comuni di Pisa, Pistoia e Barga in provincia di Lucca.
Diverse le interpretazioni che si dividono tra chi vede le epigrafi come puramente simboliche e quelle invece che leggono un messaggio nel testo. Secondo alcuni studiosi il duomo era una volta addirittura un bastione dei Cavalieri Templari.
L’archeologa ed epigrafista Guarducci sottolinea come fin dai primi secoli dell’età cristiana il ricordo di Dio fosse considerato un’eccellente difesa contro il maligno e come conferma di ciò sono state spesso ritrovate alcune iscrizioni col nome della Trinità apposte sulle facciate di case e di chiese per impedire al male di entrarvi. Dunque, la collocazione dell’epigrafe ne confermerebbe il carattere apotropaico e magico.
Qualunque sia il significato della scritta il nostro consiglio è comunque quello di fare una gita alla scoperta del paese di Barga inserito tra i “Borghi più belli d’Italia“ dal Touring Club e della sua Collegiata, la cui primitiva costruzione risale all’anno 1000 e le cui campane della torre ispirarono la celebre poesia di Pascoli, L’ora di Barga.
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