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Curiosità

I giorni della Merla

Gli ultimi tre giorni di gennaio

I cosiddetti giorni della "merla" sono gli ultimi tre giorni di gennaio (il 29, 30 e 31, anche se alcune leggende parlano degli ultimi due giorni del mese e del 1° febbraio) che si suppone siano i tre giorni più freddi dell'anno

Tradizione dice che se questi saranno molto freddi, la primavera arriverà più tardi. 

 

Il racconto dei giorni della merla si perde nel tempo e presenta infinite varianti da un luogo all'altro. Ma una cosa è comune a tutte: le date.
Gli ultimi tre giorni di gennaio, i più freddi dell'inverno, sono solo una specie di cartina tornasole, per fare previsioni sul meteo. La tradizione ancestrale (supportata anche da prove statistiche sui cicli meteorologici) identifica questi ultimi come il periodo più freddo, dopo il quale, con l'allungamento delle giornate e le maggiori ore di sole, la primavera si avvicina giorno dopo giorno.

 

Parliamo del merlo

Il merlo (Turdus merula), è un uccello che non migra e che tende a rimanere in loco per tutto l'inverno. I merli presentano un forte differenza tra i sessi nel piumaggio, che è scuro (becco compreso) nelle femmine, mentre è nero (con becco giallo e arancione) nei maschi. 

 

Le leggende 

Secondo numerose storie, anticamente tutti i merli erano bianchi. Una volta, per trovare riparo dal freddo estremo, una merla era coi suoi piccoli in cerca di un rifugi: vide un filo di fumo uscire da un camino e vi entrò con la sua prole. Ne uscirono il 1° febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. 

Da allora, in segno di gratitudine, i merli accettarono di essere neri.

 

Nel 1740 Sebastian Pauli nel suo "Modi di dire toscani ricercati nella loro origine" a p. 341 scrive: "I giorni della Merla" in significazione di giorni freddissimi. L'origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un cannone di prima portata, nomato la Merla, s'aspettò l'occasione di questi giorni: ne' quali, essendo il fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all'altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne' quali passò sovra il fiume gelato."

 

Un’altra leggenda narra che ci fu un mite gennaio in cui tutti i merli erano bianchi. Gli uccelli si prendevano gioco di gennaio poiché l'inverno stava finendo senza gelo. Questo fece arrabbiare il mese che, sebbene fosse alla fine dei suoi giorni, si vendicò portando un freddo gelido... da qui il detto "du te i do oen t'el prumetaro" (due te ne do e uno te lo prometto) a significare che anche febbraio si unì alla vendetta. Per il grande freddo i merli dovettero rifugiarsi nei camini, diventando tutti neri.

 

Un’altra storia ancora

Secondo una leggenda più elaborata, una merla dal bel piumaggio bianco veniva regolarmente sgridata da gennaio, il mese più freddo e ombroso; stanca di questa persecuzione senza fine, un anno decise di fare provviste che sarebbero durate un mese, e si chiuse per tutto gennaio, che allora durava solo ventotto giorni.

L'ultimo giorno, la merla, pensando di aver ingannato il suo nemico, uscì dal nascondiglio e cominciò a cantare per prenderlo in giro. Gennaio se ne risentì così tanto che prese in prestito tre giorni da febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo e pioggia. La merla si rifugiò in un camino e vi rimase per tre giorni. Quando uscì, era al sicuro, ma il suo bel piumaggio era stato annerito dal fumo, e da allora in poi ebbe le piume nere per sempre. Come in tutte le altre leggende, c'è un fondo di verità, perché nel calendario romano, dal 713 a.C. fino all'introduzione del calendario giuliano nel 46 a.C., il mese di gennaio era lungo solo ventinove giorni.

 

Tornando al presente, oggigiorno si dice che: se i giorni della merla sono freddi, la primavera andrà bene, se sono caldi, la primavera arriverà più tardi. 

 

Photo credits: Quotidiano Nazionale