La zona di Lucca e Pescia è rinomata per la lavorazione della carta. Infatti, sono moltissime le cartiere che operano in queste zone.
Ma cosa c’entra questo con il famoso carnevale di Viareggio?
Non tutti sanno che per realizzare i grandi carri occorrono tonnellate di fogli di carta di giornale, impastati con la colla, acqua e farina. Un’arte antica i cui segreti si tramandano di generazione in generazione.
La cartapesta, la materia prima con cui sono fatti i carri, è stata inventata dal pittore e costruttore viareggino Antonio D'Arliano nel 1925. Questo ha permesso di realizzare opere sempre più grandi, ma allo stesso tempo leggere.
Il luogo magico, teatro di questa tecnica artigianale tutta Made in Tuscany, è la Cittadella di Viareggio, dove gli artigiani-artisti creano, durante tutto l’anno, i grandi carri allegorici che sfilano durante il periodo di Carnevale.
I GIGANTI COLORATI DI CARTAPESTA
I maestri carristi viareggini riescono a realizzare, grazie alla cartapesta, veri e propri teatri viaggianti.
Opere d’arte piene di inconfondibile ironia toscana, alte più di 20 metri, che creano uno spettacolo puro tra le strade di Viareggio, quando sfilano durante il periodo del Carnevale.
I colorati carri sono fatti per stupire, per far ridere ed anche per far riflettere il pubblico.
Le festose macchine sono allegorie che riflettono la vita politica, economica e sociale del nostro Pease, in chiave scherzosa e provocante.
Unici al mondo, i carri di Viareggio hanno un impatto scenografico pazzesco: la musica, il brio dei figuranti a bordo, uniti alla spettacolarità dei movimenti, che sfidano le leggi della fisica.