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Potrà apparire singolare che un ortaggio come la cipolla possa rappresentare motivo di forte identità territoriale. Per Certaldo, piccolo borgo della provincia di Firenze e per i suoi abitanti è ragione di orgoglio e ingrediente essenziale in cucina.
La cipolla rossa di Certaldo, fa bella mostra di sé sullo stemma comunale risalente al XII secolo, quando il paese, feudo dei Conti Alberti ha ricevuto la glorificazione dal cittadino più illustre del paese, Giovanni Boccaccio, il quale ne parla nel suo VI libro del Decameron. Esistono due tipi di cipolle rosse: la statina, raccolta in estate, dal colore viola chiaro, succosa e dolce; e la vernina per la stagione invernale, dal colore rosso intenso, leggermente schiacciata ai poli e dal sapore pungente.
La cipolla di Certaldo, oggi coltivata da pochi agricoltori locali, ha ottenuto grazie al sostegno del “Consorzio Certaldo 2000” il presidio Slow Food. Una ricetta della tradizione toscana, la vede appassire in olio caldo, passarla al setaccio e allungarla con brodo e qualche patata così da ottenere una crema da spalmare sulle fette di pane tostato.