Il Carnevale di Viareggio è dal 1873 uno degli eventi carnevaleschi più importanti d'Italia e d'Europa: quest’anno ancora le date non sono certe, a causa della pandemia, ma dovrebbe tenersi nel mese di marzo.
Cos’è il Carnevale per i viareggini
Per chi nasce e vive a Viareggio il Carnevale è davvero una cosa seria, un evento radicato nella cultura e nella storia della cittadina stessa, di vitale importanza, come tante altre cose nel panorama toscano, oseremmo dire.
Per tutto il periodo dei festeggiamenti, i viareggini vivono l’evento davvero al massimo e questo amore non finisce con la fine delle parate, ma continua anche durante il resto dell'anno. Dopo il divertimento infatti, spesso si riparte subito con l’ideazione e la creazione del nuovo carro allegorico dell’anno successivo: in genere, i carri sono incentrati sull'attualità e sono quasi sempre usati come veicolo di un messaggio su ciò che sta accadendo nel mondo in quel momento, tutto ovviamente condito dal proverbiale spirito satirico toscano.
Etimologia della parola Carnevale
La parola carnevale trova storicamente le sue basi nelle antiche feste che culminavano nel giorno prima dell'inizio della Quaresima, noto come Martedì grasso.
Poiché il periodo quaresimale prevede la rinuncia alla carne, è facile intuire il collegamento con la parola latina carne (carnis nel caso genitivo): una spiegazione popolare è che il periodo di carnevale combaciava con il dare appunto un "addio alla carne" (vale rappresenta un addio in latino).
Questa l’interpretazione più conclamata, ma come spesso accade anche per altre parole la verità non è mai assoluta.
La storia del Carnevale di Viareggio
L'idea di celebrare il carnevale in Versilia nacque nel 1873 tra alcuni giovani viareggini di buona famiglia dell'epoca. Proprio il martedì grasso di quello stesso anno partì questa magica avventura per come è conosciuta oggi (vale a dire una delle manifestazioni più spettacolari e belle del mondo).
La festa fu subito grande e fin da subito comparirono anche alcuni carri: si trattava di veri e propri colossi, costruiti in legno, gesso e juta, assemblati dagli artigiani del luogo (falegnami e fabbri) che nella vita di tutti i giorni costruivano navi per la fiorente industria navale.
Dopo la pausa durante la prima guerra mondiale, il Carnevale tornò ancora più splendido e grandioso di prima: nel 1925 i materiali impiegati per la realizzazione dei carri allegorici furono sostituiti dalla cartapesta, che permetteva costruzioni ancora più impressionanti; questo portò ad un aumento di popolarità, soprattutto grazie all'abilità degli artigiani impiegati, riconosciuta a livello mondiale; raggiunsero un livello artistico così alto che la stampa nazionale e internazionale iniziò a chiamarli i “maghi della cartapesta”.
Il Burlamacco
La maschera tipica del Carnevale di Viareggio è il Burlamacco, ideato dal pittore Uberto Bonetti.
Burlamacco compare per la prima volta sulla scena nel 1931, diventando poi una delle maschere italiane più famose e importanti.
Come si legge su Wikipedia, il suo aspetto “è un insieme di caratteristiche delle principali maschere italiane dell'epoca: così abbiamo il cappello di Rugantino, il mantello del dottor Balanzone, il costume a scacchi stile Arlecchino, la gorgiera bianca alla Capitan Fracassa (o Capitan Spaventa) e il bottone bianco del Pierrot francese”.
Mentre scriviamo questo articolo, non abbiamo ancora notizie certe sullo svolgimento del Carnevale di Viareggio 2022, ma i carri allegorici sfileranno come sempre lungo la passeggiata a mare viareggina: siamo certi che sarà, come dal 1873, uno spettacolo incredibile.
fonti immagini: falcini viaggi, corriere fiorentino, duomoluxury suites, versiliamo