I butteri sono i cowboy della Maremma e della Toscana intera. Qual è la loro storia?
La Maremma, in passato, era prevalentemente paludosa ma venne via via recuperata con delle bonifiche ad hoc che trasformarono questo territorio in una sede privilegiata per lasciare intere mandrie libere di pascolare.
A gestire questi cospicui allevamenti c’erano i butteri in sella ai loro splendidi cavalli!
I butteri sono profondamente legati al loro lavoro e al territorio ed è ammirevole la grande passione che hanno nei confronti degli animali, della vita all’area aperta e dei lunghi silenzi.
L’abbigliamento tipico di un buttero contribuisce a creare quell’alone di fascino che da sempre circonda questa figura: i pantaloni sono di fustagno, la giacca di velluto, l’immancabile grande cappello a falda larga in feltro e la mazzarella, il bastone necessario per lavorare quotidianamente con buoi e cavalli.
Il mondo dei butteri si compone di tanti rituali e soprattutto da una forte relazione tra uomo e animale: con maestria riescono ad addomesticare anche il puledro più ricalcitrante e marcare un intero gruppo di vitelli. Poterli osservare mentre cavalcano le pianure o le spiagge della Maremma è davvero un’esperienza emozionate.
Oggi questa figura ormai sta andando sempre più a sparire, un declino incominciato a partire dalla scomparsa dei grandi latifondi e allevamenti di bestiame. Tuttavia, esistono ancora delle realtà dove questa figura, che nel tempo si è trasformata in una tradizione da preservare, è ancora attiva.
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