All'interno dei locali dell'antico Spedale di San Francesco de' Macci a Firenze, in pieno centro storico, si trova la bottega d’arte Lastrucci dei maestri Bruno e Iacopo è specializzata nella lavorazione del mosaico fiorentino.
Dopo aver lavorato per anni come direttore artistico della Musiva, la più nota galleria e laboratorio di mosaici fiorentini, nel 2011, il maestro Bruno, insieme al figlio, decide di dedicarsi esclusivamente alle proprie creazioni nello studio artistico di Via de' Macci 9.
Bruno ha iniziato ad appassionarsi a quest’ antica arte sin dalla tenera età di otto anni. Una volta finite le scuole elementari, la sua giornata si svolgeva tutta all’interno della bottega musiva di Montici di proprietà di un artista americano, di nome Richard Almond Blow. La Scuola Montici ha dato vita ad importanti collaborazioni con pittori contemporanei internazionali che hanno prodotto opere avanguardistiche, oggi esposte in rinomati musei d’arte.
Bruno Lastrucci è un artigiano d’arte e lungimirante artista impegnato in un mestiere antico che porta avanti con strumenti e tecniche tradizionali e con estrema passione e dedizione. La sua arte si concentra essenzialmente sul ritratto in pietra; celebre la sua opera di Joseph Lizzadro in esposizione permanente al Lizzadro Lapidary Art Museum, ed altre importanti opere d'arte inserite in prestigiose collezioni private.
Questa passione e cura è stata trasmessa al figlio Iacopo, i cui esordi sono di apprendista alla bottega del babbo, dove impara, taglia e sperimenta una tra le arti più affascinanti e preziose del panorama tradizionale che lo portano a realizzare opere in commesso fiorentino di estremo pregio e raffinatezza.
L’arte del mosaico fiorentino vive la sua stagione più florida in piena epoca Medicea. I Medici commissionavano opere che dovevano rimanere scolpite nella storia. Il mosaico, definito “pittura eterna” da Giorgio Vasari, incarna alla perfezione questo scopo.
“Sono le pietre con i lori colori e sfumature a scegliere il soggetto da rappresentare, l’artista devo solo saperlo cogliere”, come amano ripetere i due maestri Iacopo e Bruno.
Per creare un’opera in mosaico fiorentino non si procede a tasselli regolari come nel normale mosaico, bensì la tecnica del commesso utilizza marmi colorati e pietre dure ritagliate secondo i contorni delle figure, con un risultato molto vicino alla pittura.
Nella bottega Lastrucci la tecnica è rimasta sostanzialmente la stessa utilizzata in epoca medicea e il lavoro è svolto tutto manualmente con utensili di origine antica.
Un’arte antica di grande finitura e pregio che conosce la sua età dell’oro in epoca medicea, ha quindi come committente una clientela aristocratica e sofisticata.
Queste meravigliose opere d’arte si possono applicare a pareti, pavimenti, ma anche mobili di diversa natura.
I nomi dei committenti, come ci riportano i maestri Lastrucci sono top secret, ma sono soprattutto collezionisti d’arte e personaggi importanti.