Oltre ad essere celebrata per la produzione di tessuti, per cui Prato è famosa in tutto il mondo, la città trova la sua espressione più naturale nell'arte dolciaria per la quale si distingue a livello nazionale. Infatti, il centro e il suo entroterra vantano oltre 60 pasticcerie di alta qualità, dove cittadini e turisti amano gustare la loro colazione giornaliera. Tra i dolci toscani più popolari ci sono tuttavia i deliziosi biscotti di Prato.
Il mito dei biscotti di Prato
Prato è la seconda città più grande della Toscana e propone molte specialità culinarie, ma una in particolare che la fa eccellere è quella dei biscotti e della loro preparazione con ricette tradizionali tramandate da generazioni. I biscotti di Prato sono spesso indicati semplicemente con il nome di "biscotti", e la parola deriva dal latino che significa "due volte cotti". La ricetta risale a moltissimo tempo fa: la prima si dice che sia vecchia di secoli; infatti, i romani ad esempio erano attratti da queste dolci delizie, e spesso li fornivano ai legionari dato che potevano essere conservati per molto tempo.
La ricetta dei cantucci toscani
Ingredienti:
- 2 uova
- 200 g zucchero
- buccia grattugiata di un'arancia (o di un limone, se non siamo in stagione di arance)
- 50 g burro sciolto e freddo
- mezza bustina di lievito
- mezzo cucchiaino di bicarbonato
- un pizzico di sale
- 300 g farina 00
- 150 g mandorle intere (non private della “buccettina” marrone)
Per spennellare:
- 1 tuorlo
P.s la ricetta cambia di casa in casa. Difficilmente ne troverai una uguale all'altra.
La ricetta dei biscotti di Prato è una delle più famose d’Italia e viene elaborata combinando la farina con lievito, bicarbonato di sodio e con un pizzico di sale. Separatamente, si sbattono poi le uova a cui si aggiunge lo zucchero, la scorza d'arancia e le mandorle. Il tutto poi si amalgama e alla fine il composto si adagia a tronchetti in una teglia dove vanno spennellati con il tuorlo: il tutto va fatto cuocere per circa mezz'ora a circa 160° C. Una volta pronti, i tronchetti vengono tagliati a fette di circa 2 centimetri, dopodiché vanno reinseriti nel forno per la loro "seconda" cottura (20 minuti) che li rende belli e croccanti!
La storia dei biscotti di Prato
Al giorno d'oggi, le persone tendono ad aggiungere altri ingredienti a questi biscotti, per creare diversi sapori, come ad esempio olio d'oliva, semi di anice, cioccolato, pistacchio e spezie varie. Mentre molti tendono a gustarli con una tazza di tè o caffè, l'originale modo toscano di mangiare i biscotti di Prato, è di immergerli in un vino dolce da dessert noto come Vin Santo che è dolciastro e di colore ambrato. Camminando per le vie del centro storico è facile sentirsi avvolti dai meravigliosi profumi dei biscotti appena sfornati, grazie alla presenza di numerosi forni di aziende che da secoli hanno fatto la storia in questa ridente città della Toscana. La loro composizione e il modo in cui sono stati realizzati nel corso dei secoli, rende i biscotti di Prato diversi da quelli di altre città della regione.
I biscotti pluripremiati di Prato
Una ricetta originale del XVIII secolo è conservata nell'Archivio di Stato di Prato nel libro del XVII secolo di Amadio Baldanzi e Fondo Salvi Cristiani. In questi volumi è infatti possibile trovare biscotti di tutta Italia ma soprattutto quelli di questa città. Il primo e il più famoso produttore fu Antonio Mattei che fondò la sua azienda con il nome di Biscottificio Mattei in via Ricasoli nell’anno 1858, dove iniziò a produrre e vendere i biscotti di Prato al gusto di mandorla. La sua fama varcò ben presto i confini dell’Italia; infatti, Mattei li presentò all'esposizione universale di Parigi nel 1867, dove ottenne anche una menzione speciale. Il negozio oggi è ancora lì, e la ricetta originale dei cantucci toscani non è stata cambiata.
La tradizione dei biscotti di Prato continua ancora oggi
I biscotti di Prato sono deliziosi e riprodotti con saggezza da generazioni di fornai e da molte persone nelle loro case. Le lievi variazioni sono infinite e l'arte creativa dei pasticceri pratesi è opportunamente espressa. Quello che hanno in comune è l'abbinamento con il Vinsanto che a volte è nascosto come ingrediente nello zabaione, e che può accompagnare deliziosamente i biscotti. Girando per le vie di Prato è possibile trovarli ovunque; infatti, oltre allo storico forno Mattei ce ne sono molti altri come ad esempio la Pasticceria Peruzzi. A Caiano, a pochi chilometri da Prato, c'è invece il famoso Forno Steno che produce molti tipi di biscotti di Prato tra cui la versione Jamaica che prevede l’uso di cioccolato e mandorle. Celebrità come Hermann Hesse hanno spesso parlato di questi biscotti speciali, e cercato anche di scoprire come vengono prodotti.
Un segreto vero e proprio non c’è in quanto alla base della bontà dei biscotti di Prato ci sono solo ingredienti migliori e l'impasto viene preparato con farina, zucchero, uova locali, mandorle e pinoli di San Rossore, prestando particolare attenzione ai tempi di preparazione e alle proporzioni, e soprattutto senza l'uso di agenti lievitanti, burro, olio o latte.
In questi giorni complicati, perchè non provi a farli a casa? Facci sapere com’è andata.
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