Quasi tutti abbiamo un bar all'angolo della strada che è diventato col passare del tempo il luogo del cuore dove trovarsi per chiacchierare, incontrare gli amici o prendere al volo un caffè, consumare uno spuntino in piedi al bancone.
Questo perché nella cultura italiana, il bar è da sempre un posto versatile: per sua natura aperto dalla mattina presto fino a sera inoltrata, che vende dolci e piccoli panini o pizzette, caffè e bevande (alcoliche e non) tutto il giorno. È il posto dove andare per una tipica colazione, o uno spuntino in qualsiasi momento della giornata. E dopo cena, a tarda sera, è il luogo ideale per un amaro e un aperitivo in compagnia.
In Toscana è all'ordine del giorno trovarne anche di storici, completi di lampadari e mobilia originale, in posizione privilegiata nelle piazze più pittoresche della città.
Le clientele possono essere composte da turisti (se pensiamo a quelli descritti su) ma lo zoccolo duro è fatto soprattutto dai cittadini, spesso dai pensionati, che spesso trascorrono parte della loro giornata al loro interno: possiamo tranquillamente dire che entrambe le tipologie di bar fanno parte dell’iconografia della cultura italica e toscana.
Ma da dove nasce la parola BAR?
- La bufala sui social
No, non vogliamo deludervi, ma la parola bar non è l'acronimo di "beer and alcohol room" bufala che sta girando tanto su diversi social, soprattutto nel mondo anglofono: in parole povere secondo queste fonti BAR starebbe a indicare una stanza dove consumare birra e alcool. Sembra perfettamente accettabile come ipotesi, ma si tratta solitamente di un acronimo inverso ottimo soprattutto per fare incetta di like.
Si tratta di una pratica abbastanza comune quella degli acronimi inversi – frasi costruite ad hoc e a posteriori in modo da assomigliare alle vere sigle, ma appunto non racconta la vera genesi di una parola, e nel nostro caso, non è certo la storia legata a BAR.
- La versione più comune
Anche se esistono diverse ipotesi leggermente differenti, quella mondialmente più accreditata è che la parola bar sia il risultato della contrazione del termine sbarra.
Sbarra dovrebbe la sua origine dall'inglese (barrier) o dal francese (barre), dal latino (barra) o dal germanico antico (baro)...Insomma non esiste un’unica versione, come ci sono anche diverse interpretazioni sul motivo per cui la parola sbarra sia diventata il termine per indicare gli esercizi pubblici in cui si consumano bevande.
Una prima teoria deriva dall'usanza, nelle antiche osterie, di separare dal resto del locale (con una barra appunto) l’angolo dedicato alla vendita degli alcolici.
Un'altra possibilità, è che il significato originale fosse sbarrato, nel senso che l'ingresso all'area alcolici era impedito, usanza questa molto tipica del mondo anglofono, dove la legislazione inglese ne vietava il consumo.
Altra versione sostiene che il concetto di sbarra fosse riferito alla separazione fisica tra il venditore di alcolici e i clienti, ma ecco...Diciamo che una spiegazione unica non è data.
- La versione che più ci piace
Esiste un'ulteriore versione, ed è quella che ci piace più di tutte (scusate il campanilismo!).
Vi è la forte possibilità che il termine BAR, sia stato letteralmente inventato da un toscano, per la precisione nel 1898 da Alessandro Manaresi, un imprenditore che aprì il primo locale di questo genere a Firenze: BAR, sarebbe l’acronimo quindi di Banco A Ristoro.
In tanti vogliono prendersi il merito della nascita della parola: voi cosa ne pensate?
Fonti immagini: bar italiano, il reporter, pinterest, wine news
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