NEL CUORE DEL MONTE AMIATA
Tra i più importanti centri del Monte Amiata, le prime tracce documentate del borgo di Arcidosso si trovano in un documento risalente all’860 d.C.. Il nome del paese deriva dal latino arx e dossum ovvero “fortezza sul dosso”. A partire dal XII secolo Arcidosso è tra i possedimenti della famiglia degli Aldobrandeschi, che lo fortificarono iniziando la costruzione del castello. Oggi rimane a fare bella mostra di sé nel cuore cittadino la possente Rocca Aldobrandesca, edificio a sezione quadrangolare con pareti esterne decorate con la tipica muratura medievale. Nel 1331 il borgo e il castello entrarono a far parte della Repubblica di Siena fino al 1559 quando passò sotto il potere dei Medici.
Nel territorio comunale di Arcidosso, sul Monte Labbro, oltre ad una natura incontaminata, tutelata dalla Riserva Naturale del Monte Labbro, si trova nella sua vetta la Torre Giurisdavidica, ultima testimonianza della religione fondata nell’800 da David Lazzaretti.
Tradizioni
Nella frazione di Montelaterone, presso la Pieve a Lamula, rivive ogni anno la prima domenica dopo Pasqua, la tradizionale Festa della Pina. In passato i giovani offrivano in dono delle pine e dei ramoscelli di edera alle fanciulle di cui erano innamorati, mentre le ragazze ricambiavano il dono regalando loro il “corollo”, una ciambellina dolce.
Tipicità
Grazie alle condizioni climatiche particolarmente favorevoli, la castanicoltura nel comune di Arcidosso e nell’area del Monte Amiata ha sempre avuto una grande diffusione. La castagna dell’Amiata è tutelata dal marchio IGP nelle sue tre varianti: marrone, bastarda rossa e cecio. Piatto tipico, la zuppa arcidossina, gli ingredienti principali sono spinaci, ricotta e gli “strigoli”, erba spontanea che nasce nei castagneti.
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