L’anguilla sfumata di Orbetello è un’eccellenza del territorio toscano, piatto prelibato di pesce la cui ricetta viene fatta risalire al lontano Seicento.
L’anguilla abita le acque del Tirreno che si affacciano sull’Arcipelago Toscano e la sua ricchezza e la cultura spagnola che dominava il maremmano hanno fatto sì che da sempre questo pesce abbia caratterizzato la cucina di Orbetello e dell'Argentario diventando uno dei piatti più apprezzati.
Ancora oggi si discute sul perché l’anguilla viene definita sfumata. Per alcuni il termine è di origine dialettale e significa affumicata, mentre per altri si dice sfumata per il colore che matura grazie alla salsa che la ricopre durante la cottura.
Le anguille vengono lasciate marinare in acqua e aceto dopo averle pulite all’interno e all’esterno. E lasciate scolare appese all’aria aperta per un paio di giorni.
Una volta asciugate vengono condite con una salsa di origine spagnola nota come “pimento”, che le donne toscane preparavano diversamente in base al gusto personale.
Le anguille vengono alla fine affumicate sulla brace, e per chi le prepara tradizionalmente in casa sui camini.
Le anguille essiccate sono perfette da gustare come condimento per una classica spaghettata, tagliandole in piccoli pezzi da lasciare soffrigge con aglio, olio e peperoncino in padella
Un altro modo per gustarle è al naturale, lasciandole scaldare sulla brace, stando attenti a non lasciare che si cuociano troppo.
Un pesce dal gusto unico che mescola il sapore del mare agli aromi del tradizionale ricettario toscano da assaggiare nella località marittima di Orbetello.
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