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Il territorio dell’Amiata è incorniciato dalla selvaggia Maremma a occidente e dalle ondulate terre di Siena a oriente, su cui veglia l’antico vulcano spento del Monte Amiata, il grande gigante addormentato.

 

PANORAMI INASPETTATI E VARIEGATI

Il territorio amiatino è un susseguirsi di oliveti e vigneti che danno origine ad una produzione di olii e vini dall’eccellente qualità. Dalle sue vette, con cielo terso, si gode di un impareggiabile panorama: la quasi totalità degli Appennini settentrionali e centrali, l’Alto Appennino parmense e parte dell’Appennino ligure ma anche buona parte dell’arcipelago toscano con l’Isola d’Elba e il monte Argentario. Numerose le aree protette ospitate al suo interno come le riserve naturali del Monte Labbro, di Pescinello, del Monte Penna.

 

PICCOLI BORGHI LUNGO LA VIA FRANCIGENA

Una zona abitata dall’uomo sin dai tempi più antichi, addirittura dal medio paleolitico, l’Amiata vede nascere nel medioevo i primi villaggi e chiese; l’Abbazia di San Salvatore al Monte Amiata è riportata per la prima volta in un documento del 762. Nel periodo moderno fu caratterizzata da comunità di villaggio che traevano le loro risorse soprattutto dalla condivisione dei beni comuni (boschi, pascoli, castagneti, aree da semina).

Significativo e prezioso il patrimonio di piccoli borghi fortificati, castelli e ville rimasti ad ornamento del territorio, collegati tra di loro da strade che hanno come asse portante la famosa Via Francigena.

I reperti storici oggi sono registrabili un po’ in tutti i comuni che compongono l’area, testimonianze dell’incessante incrociarsi di uomini e culture che hanno popolato il territorio della Toscana meridionale.

 

 

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Tradizioni

Il Crastatone di Piancastagnaio è la più importante festa delle castagne che si tiene nell’amiatino, durante la quale l’apertura delle cantine consente la degustazione degli ottimi vini della zona insieme ai piatti tipici e alle specialità a base di castagne.

La leggenda della grotta di Merlino è uno spunto che interesserà gli amanti del mistero; situata nei boschi di castagni nei pressi di Arcidosso, si tratta di un antro che il mito vuole ricondurre al rifugio del celebre mago Merlino; gli storici invece pensano si tratti di una grotta usata come riparo da un ribelle fiorentino in fuga dagli spagnoli che, per tenere alla larga i curiosi, si spacciava per stregone.

 

Tipicità

L’Amiata è una terra antica e di grandi tradizioni, con varie tipicità enogastronomiche; prime fra tutte le castagne del monte Amiata, con le sue numerose varietà tra cui ben tre, il Cecio, la Bastarda Rossa e il Marrone, si fregiano del marchio IGP.

Scendendo sotto i 700 metri, invece, sono olio e vino a farla da padrone; l’Amiata si caratterizza infatti per la presenza di una varietà originale di olive denominata Olivastra Seggianese e per il vino Montecucco DOC.

 

Comuni

Fanno parte del territorio dell’Amiata i borghi di Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castell’Azzara, Castel del Piano, Piancastagnaio, Radicofani, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano.

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Tipicità e tradizioni

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DAL TERRITORIO